Stando alle rilevazioni dei tecnici del Comune di Livorno, nella notte di domenica 10 settembre dalle ore 2 alle 4 sono caduti sulla città oltre 250 millimetri di pioggia con un’intensità senza precedenti, ma questa purtroppo è cosa nota.
Da poche ore è stata riaperta la superstrada Firenze-Pisa-Livorno chiusa a seguito degli allagamenti nella zona di Vecchiano e tutto pian piano tornerà alla normalità. Intanto però si contano le vittime e impazzano le polemiche sulle responsabilità e sul codice di allerta.
Il vicesindaco di Livorno Stella Sorgente ha annunciato che sono in corso verifiche in tutte le scuole del territorio per capire se sono necessari interventi strutturali prima della riapertura degli edifici scolastici e tornare alla normalità. Ad essere attenzionata è soprattutto la sede San Simone delle scuole medie Bartolena, ubicata in prossimità del Rio Ardenza.
“La situazione è drammatica – ha detto il primo cittadino della città labronica Filippo Nogarin – per questo abbiamo chiesto lo stato di calamità. Livorno è stata colpita da un’onda di piena. Ha colpito le famiglie e purtroppo i morti ci sono. La città si è svegliata letteralmente devastata. Una città generosa la nostra, che darà ospitalità a tutti coloro che saranno evacuati. L’allerta meteo era scattata a livello arancione e sicuramente non poteva far presagire quello che è poi successo”.
“La Regione Toscana ha un legge che impedisce di costruire nell’alveo dei fiumi. In maniera molto precisa. E io do le dimissioni se qualcuno pensa di poterla andare a toccare – ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi durante un’intervista a Radio 1 Rai -. Abbiamo fatto una legge che dal 2019 impedisce nuove lottizzazioni nei terreni agricoli e nelle periferie di città e paesi, quindi abbiamo preceduto un dibattito che va avanti ormai da decenni a livello nazionale – ha aggiunto Rossi, riferendosi all’iter legislativo”. “Abbiamo anche fatto una catalogazione di tutti i corsi d’acqua della Toscana e abbiamo deciso quali spettano per manutenzione al Genio civile e quali ai Consorzi di bonifica che sono stati riformati”. In particolare – ha aggiunto il presidente “la manutenzione dei corsi d’acqua di Livorno, quelli che hanno esondato, spetta al Consorzio della costa, il cui direttore da noi interpellato ci ha risposto di aver fatto manutenzione sull’Uglione, sul Rio Maggiore, sull’affluente Chioma e sul Rio Ardenza. Si tratta ora di verificare tutto questo. Si tratta di procedere rapidamente alla pulizia dei corsi d’acqua e di aiutare le famiglie a ripulire gli scantinati”.