La guerra di spie sta tornando di moda. Dopo l’epopea della Guerra Fredda, celebrata da grandi scrittori come John Le Carrè e Frederick Forsyth, i recenti casi legati al presunto hackeraggio russo in favore di Donald Trump nelle elezioni presidenziali Usa e al recentissimo arresto a Roma di una coppia di fratelli che spiava via Web circa 16.000 Vip, nonché l’azione insidiosa dell’Isis su Internet, stanno riportando al centro del dibattito politico il tema della cybersecurity.
Nonostante i sofisticati dispositivi tecnologici impiegati in queste vicende, i metodi e le tecniche spionistiche e di manipolazione delle informazioni non divergono molto da quelle adottate nei secoli precedenti, Esemplare la tragica deriva dei Templari, raccontata da molti romanzi, ma pur sempre suggestiva e istruttiva ai fini della comprensione delle attuali dinamiche di intelligence. Non tutti forse sanno che a dannare i Templari ha contribuito una subdola azione di spionaggio.
“Maestà, ricordatevi che avete promesso di darmi mille libbre di rendita, se per caso la colpa dei Templari fosse stata dimostrata, e altre tremila libbre in denaro contante prelevato dai fondi a loro sequestrati”.
Parole eloquenti tratte dalla lettera scritta il 21 gennaio 1308 da Esquieu de Floyran, ex prete degli stessi Templari, al sovrano di Aragona Giacomo II. In realtà, un traditore che decise di vendere il suo ordine per puri scopi di lucro. A quel tempo, i Templari erano stati catturati dal re di Francia, Filippo il Bello, e venivano torturati per far confessare loro alcuni atti offensivi della religione, come sputare sulla croce e rinnegare Gesù Cristo. Atti che nella mentalità del tempo potevano considerarsi prove di eresia, un reato che comportava l’esproprio di tutti i beni.
“I Templari erano militarmente, economicamente e politicamente troppo potenti per essere sconfitti in uno scontro diretto – spiega Barbara Frale, storica e specialista di documenti antichi in servizio presso l’Archivio Segreto Vaticano – Allora si pensò di attaccarli con una manovra trasversale che mirava a frugare nelle loro vite private, portando in piazza anche i vizi, veri o presunti che fossero, capaci di scioccare la morale del tempo, prima fra tutte l’omosessualità. Avvocati geniali e spie insospettabili incrinarono quella corazza d’invulnerabilità che per tanto tempo aveva avvolto l’ordine. Il re di Francia puntò a un obiettivo che ancor oggi è protagonista di ogni strategia politica: la diffamazione massiva.
Per distruggere un nemico troppo forte, è necessario innanzitutto devastare la sua immagine morale. Bisogna dimostrare che è marcio dentro, fare cioè in modo che l’opinione pubblica lo disprezzi e gli tolga il suo sostegno. Un nemico isolato, abbandonato da tutti, diventa una preda vulnerabile”. Come fu ottenuto questo risultato? circa dieci anni prima dell’arresto, ovvero nel 1297, gli avvocati del re di Francia fecero segretamente entrare nell’ordine ben dodici “osservatori discreti”, oggi si direbbero “spie infiltrate”. Uomini che si comportavano esattamente come gli altri, ossia prendevano i tre voti monastici di obbedienza, povertà, castità: combattevano e pregavano. Nel frattempo, studiavano i meccanismi di funzionamento dell’ordine.
S’impadronivano dei suoi segreti e li registravano minuziosamente, consentendo agli avvocati reali di mettere insieme un voluminoso dossier nel quale erano descritte le colpe dei Templari. Ovviamente i fatti venivano amplificati, a volte snaturati e anche manipolati. Pratiche consuete per ogni strategia che miri alla distruzione di un potente avversario. Quale lezione trarne?
Ce la sintetizza perfettamente Barbara Frale: “Manipolazione dell’opinione pubblica a scopi di propaganda. Costruzione di un servizio d’intelligence fidato ed efficiente. Impiego magistrale di persone che erano grandi comunicatori. Può sembrare attualissimo, ma tutto questo accadde ben settecento anni or sono; l’espressione “anche i muri hanno le orecchie” nasce proprio nelle corti del mondo antico, dove le persone che contavano in pratica non avevano una propria privacy perché tutto era osservato e ascoltato. Lettere segrete occultate dentro altre missive, comunicazioni in codice, gente insospettabile che fa il triplo gioco… tutto già visto da un pezzo”.