Cresce il numero di persone di 6 anni e più che hanno navigato in rete nei 3 mesi precedenti l’intervista. Tra il 2020 e il 2022 l’aumento è di 7 punti percentuali. L’accelerazione maggiore si è registrata tra il 2020 e il 2021 (+4,4 punti percentuali) mentre nell’ultimo anno l’incremento è stato più contenuto (+2,6 punti percentuali). In crescita gli acquisti via web. Tra il 2020 e il 2021 è aumentata di 6,5 punti percentuali la quota di persone di 14 anni e più che hanno usato Internet negli ultimi 12 mesi e hanno effettuato acquisti online mentre nell’ultimo anno si registra un decremento di 2,1 punti percentuali.
L’indagine “Aspetti della Vita Quotidiana” ospita annualmente il modulo armonizzato a livello europeo sull’utilizzo delle tecnologie della comunicazione dell’informazione da parte delle famiglie e degli individui. Gli indicatori del modulo sono utilizzati per scopi di benchmark e, in particolare, aiutano a misurare l’attuazione di una delle sei priorità per il periodo 2019-2024 della Commissione europea “Un’Europa adatta all’era digitale”. Inoltre, facilitano il monitoraggio degli obiettivi digitali dell’Ue per il 2030 stabiliti dal programma strategico “Bussola digitale”. Infine, alcuni degli indicatori prodotti sono utilizzati per il monitoraggio degli obiettivi dell’Agenda 2030 Sustainable Development Goals (SDGs) delle Nazioni Unite e per misurare il Benessere Equo e Sostenibile.
Tra le famiglie di soli anziani soltanto una su due dispone di un accesso a Internet da casa
Nel 2022 il tasso di diffusione di Internet tra le famiglie residenti in Italia con almeno un componente di 16-74 anni è del 91,4%, valore in linea con la media EU27 (92,5%). Il Paese, quindi, in questi tre anni ha recuperato il gap che lo caratterizzava in passato. Se si allarga l’analisi a tutte le famiglie residenti sul territorio italiano la quota di quelle che dispone di un accesso a Internet scende all’83,1%. Nelle famiglie composte da soli anziani si rileva infatti una minore diffusione: solo una su due (49,8%) dispone di un accesso, a fronte del 98,8% di quelle in cui è presente almeno un minore e del 93,4% di quelle senza minori ma i cui componenti non siano solo anziani. In questi ultimi anni, nonostante l’accelerazione nell’utilizzo delle ICT, le famiglie costituite da soli anziani non sono riuscite a recuperare il gap di partenza. L’analisi territoriale conferma il gradiente Nord-Sud. Il Trentino-Alto Adige (88,9%) e la Lombardia (86,1%) sono le regioni con la percentuale più alta di famiglie connesse a Internet; all’opposto si collocano la Puglia (78,2%), la Basilicata (77,5%) e la Calabria (73,6%). Va sottolineato, però, che in questi ultimi tre anni i divari territoriali si sono progressivamente attenuati. Infatti, se nel 2020 la distanza tra il Nord e il Mezzogiorno era di 7,5 punti percentuali, nel 2021 scende a 5,5 e nel 2022 a 4,9.
Tra le famiglie senza Internet, 6 su 10 non ne dispone perché non lo sa utilizzare
La maggior parte delle famiglie senza accesso a Internet da casa indica come principale motivo la mancanza di capacità (59,9%) e il 21,5% non considera Internet uno strumento utile e interessante. Seguono motivazioni di ordine economico, legate all’alto costo dei collegamenti o degli strumenti necessari (11,9%), mentre il 7,8% non naviga in Rete da casa perché almeno un componente della famiglia accede a Internet da un altro luogo.
Nell’uso di Internet si riducono i divari di genere ma permangono quelli territoriali
Nel 2022 il 77,5% della popolazione di 6 anni e più ha usato Internet nei tre mesi precedenti l’intervista e il 65,1% si connette giornalmente. L’uso di Internet ha raggiunto livelli prossimi alla saturazione per gran parte della popolazione. Oltre il 90% delle persone tra 11 e 54 anni si è connessa alla Rete negli ultimi tre mesi, scende invece al 57,2% tra le persone di 65-74 anni e arriva al 20,9% tra le persone di 75 anni e più (Figura 1). Tra il 2020 e il 2022 aumenta di 7 punti percentuali l’uso della Rete. L’accelerazione maggiore si è registrata tra il 2020 e il 2021 (+4,4 punti percentuali) mentre nell’ultimo anno l’incremento è stato più contenuto (+2,6 punti percentuali). Tale andamento trova giustificazione con la fine del periodo di restrizione dovuto alla pandemia che, ad esempio, comporta un decremento di 2,7 punti percentuali per la coorte dei 6-10 anni, dovuto in parte alla riduzione del ricorso alla didattica a distanza. Si consolida invece l’utilizzo del web per la coorte dei 15-19enni. In tutte le altre classi di età si continuano a registrare incrementi sensibili, in particolare per la coorte dei 60-64enni dove si evidenzia l’incremento maggiore (+6,6 punti percentuali). L’analisi temporale evidenzia una chiara tendenza verso una progressiva riduzione dei divari di genere anche se il rapporto con le ICT risulta ancora essere significativamente diverso tra la popolazione maschile e femminile. Nel 2022, infatti, dichiara di accedere a Internet l’80,4% degli uomini di 6 anni e più a fronte del 74,7% delle donne. Va sottolineato però che tale divario è proprio delle fasce di età più anziane (dove la differenza supera i dieci punti percentuali a favore dei primi), mentre fino ai 59 anni le differenze di genere sono nulle e in alcuni casi arrivano a invertirsi di segno. Anche nel 2022 si conferma il gradiente Nord – Mezzogiorno che rimane pressoché stabile rispetto all’anno precedente. Nel 2022 Il ritardo del Mezzogiorno (72,9%) è reso particolarmente evidente da uno scarto di 7,5 punti percentuali rispetto al Nord e di 5,5 punti percentuali rispetto al Centro (Tabella 1). Il titolo di studio continua a essere un fattore discriminante, anche perché associato positivamente con l‘età: naviga sul web l’88,6% di chi ha un diploma superiore contro il 74,9% di chi ha conseguito la licenza media. Tra gli occupati, le differenze tra dirigenti, imprenditori e liberi professionisti da un lato e operai dall’altro, negli anni si sono gradualmente attenuate (96,0% contro 88,2%).
Internet usato prevalentemente per chattare
Anche nel 2022 si conferma un uso della Rete prevalentemente rivolto all’utilizzo dei servizi di comunicazione. Negli ultimi tre mesi circa 7 internauti di età superiore ai 6 anni su 10 hanno usato servizi di messaggeria istantanea (68,9%), il 60,1% ha effettuato chiamate sul web e il 59,2% ha utilizzato la posta elettronica. Diffuso anche l’utilizzo della Rete per guardare video da servizi di condivisione come, ad esempio, YouTube (55,3%), ascoltare ascolta la musica sul web (45,6%) e partecipare ai social network (45,1%). Il 44,9% utilizza il web per leggere giornali informazioni e riviste online.
Poco meno della metà degli over 14enni usa il web come fonte di informazioni sulla salute
Il 46,1% delle persone di 14 anni e più si è rivolto alla Rete negli ultimi 3 mesi per avere informazioni sulla salute (ad esempio sulle malattie o sull’alimentazione). Inoltre, il 25,1% ha preso un appuntamento con un medico tramite un sito web o una app, il 24% ha consultato il proprio fascicolo sanitario o la propria cartella clinica online e il 23% ha utilizzato il web per accedere ad altri servizi sanitari invece di recarsi personalmente dal medico o in ospedale. La consultazione del fascicolo sanitario elettronico o della propria cartella clinica è l’attività per cui si è registrato il maggior incremento (+8,2 punti percentuali): in particolare la Provincia autonoma di Trento e il Lazio sono i territori dove si riscontrano gli incrementi più elevati, rispettivamente 18,1 e 14,9 punti percentuali.
Il 45,4% di over 14enni ha scaricato o stampato moduli dai siti web della PA
Nel 2022 una nuova sezione del questionario è dedicata all’approfondimento dell’utilizzo della Rete per interagire con la Pubblica Amministrazione. Nel 2022 il 45,4% delle persone di 14 anni e più che hanno utilizzato Internet negli ultimi 12 mesi precedenti l’intervista hanno scaricato o stampato moduli dai siti web della Pubblica Amministrazione, il 40,3%, ha preso un appuntamento mediante un sito web o una app della Pubblica Amministrazione (per es. presso ambulatori, biblioteche o con funzionari pubblici) e il 27,1% ha consultato i siti web della Pubblica Amministrazione per avere informazioni su servizi, benefici, diritti, leggi, orari di apertura. Anche per questa dimensione dell’utilizzo del web si confermano forti differenze legate all’età, al genere e al territorio (Figura 4). L’indagine rileva inoltre una serie di informazioni aggiuntive volte a monitorare l’uso dei servizi di egovernment che consentono di poter svolgere le pratiche online invece di doversi recare presso le sedi delle autorità o dei gestori dei servizi pubblici. Nel 2022 il 11,2% dichiara di aver fatto online l’iscrizione a scuola o università, l’11,4% di aver fatto online la richiesta di certificati o documenti (es. nascita, residenza, carta d’identità) e il 9,8% ha richiesto prestazioni di previdenza sociale (es. pensione o assegno unico).
Più di 1 su 3 riscontra problemi nell’uso di app o siti della PA o servizi pubblici
Più di una persona su tre (37,8%), tra gli individui di 14 anni e più che hanno utilizzato i siti o le app della PA o dei gestori di servizi pubblici nei dodici mesi precedenti l’intervista, ha riscontrato almeno un problema durante la consultazione. Il 20,2% dichiara di aver avuto problemi tecnici, il 15,5% che il sito web o l’app erano difficili da utilizzare, l’11,0% di aver avuto difficoltà ad accedere al servizio su smartphone o tablet e il 7,8% di aver avuto altri tipi di problemi.