Ad aver letto 1 libro nell’ultimo anno è il 40,8% della popolazione di 6 anni e più, valore in linea con il 2020 (41%); il 69% dei lettori legge libri cartacei, il 12% solo e-book o libri on line, lo 0,5% ascolta audiolibri, mentre il 18% utilizza più di un supporto per la lettura (libro cartaceo, digitale, audiolibro).
Diminuiscono gli editori attivi, aumenta la produzione libraria, la pandemia ha influito sulla produzione tra il 2019 e il 2021, sono diminuiti gli editori attivi (-10%), ma è aumentata la produzione, sia di titoli pubblicati (+8%) che di copie stampate (+3,7%).
Il settore editoriale italiano si conferma come un comparto di operatori di piccole dimensioni e da un nucleo di medi e grandi marchi editoriali, il 53% degli editori attivi nel 2021 (1.534) è classificato come “micro-editore” (tiratura non superiore a 5mila copie), il 37,4% come piccolo (tiratura max di 100mila copie), il 6,7% come medio editore (tiratura non superiore a 1 milione) e solo il 2,5% è classificato grande editore (tiratura superiore a 1 milione).
I “grandi” editori realizzano il 30% della produzione libraria in termini di opere pubblicate e il 76% in termini di tiratura; accanto l’ampia platea di micro, piccoli e medi editori contribuisce per il 69% all’offerta dei titoli pubblicati e per il 24% alla tiratura. In media, se i micro e i piccoli editori hanno pubblicato nell’anno 9 e 54 titoli, i medi hanno prodotto 239 opere librarie e le grandi case 706.
Il formato libro si fa plurale: dall’audiolibro al podcast aumenta l’offerta in digitale, la quota di titoli pubblicati a stampa per i quali è disponibile anche una versione e-book è pari al 42% della produzione, in diminuzione (-2,9%) rispetto ai valori del 2020, quando la fruizione digitale ha avuto un’ampia diffusione e le possibilità di accedere alle versioni cartacee erano ostacolate dal Covid.
Rispetto al 2020, la versione e-book di titoli aumenta per le opere rivolte al pubblico di bambini e ragazzi (+9,4%) e per quelle in ristampa (+5,6%); diminuisce per le I° edizioni (-8,3%), le edizioni successive (-4,1%) e le opere scolastiche (-7,7%).
Per queste ultime si rileva la maggiore diffusione della versione digitale (65%), seguono i titoli di varia (42,4%) e l’editoria per bambini e ragazzi (22,8%), è in crescita la tendenza a pubblicare opere esclusivamente in formato e-book, senza la versione cartacea: +19% rispetto al 2020 e +82,4% rispetto al 2019.
La digitalizzazione dell’offerta trova riscontro nella diffusione degli audiolibri: sul totale delle opere pubblicate nel 2021, il 4,7% è accessibile anche in versione audio, quota che sale al 13,5% considerando solo quelle pubblicate dai grandi editori.
La versione audio dei libri pubblicati a stampa è prerogativa dei grandi editori, l’87% è realizzato da loro e riguarda le ristampe (60%) rispetto alle I° edizioni (33%), propone contenuti scolastici (49%) o di vario genere (43%). Nel complesso, sul fronte digitale, gli editori risultano particolarmente attivi: digitalizzano i testi in catalogo (20%), realizzano prodotti print on demand (18%), sviluppano banche dati (8%), collaborano con piattaforme online per la fruizione di audiolibri (7%), sviluppano piattaforme educative digitali e supporti interattivi per la didattica via web (6%), producono o sviluppano forme di collaborazione con piattaforme online per la lettura in streaming dei libri in catalogo (5%) e producono podcast (5%) e audiolibri (6%).
Rispetto al biennio precedente gli audiolibri prodotti dagli editori sono in crescita: nel 2021 ne sono stati pubblicati 2.904 (+192%) rispetto al 2020 e (+223%) rispetto al 2019, la transizione sembra coinvolgere di più i grandi e medi editori, anche per il fatto che risulta poco remunerativa, più della metà degli editori (55%) non ricava alcun fatturato dalla vendita di contenuti digitali (e-book, audiolibri, podcast, banche dati e servizi web) e 1 su 3 (34,2%) realizza al più il 10% del fatturato totale attraverso tali prodotti e servizi.