Parma vuol diventare “intelligente”. Ecco perché il Comune ha recentemente firmato un protocollo d’intesa con una ventina tra istituzioni, associazioni e imprese allo scopo di avviare un processo virtuoso destinato a dare la luce a Parma Smart City in un’ottica di sostenibilità, innovazione e inclusione dei principali attori del territorio per rispondere alla sfida che oggi tutte le città europee hanno davanti in ambito ambientale, sociale, economico e politico e che richiede lo sviluppo di una capacità di risposta e programmazione in settori diversi e interrelati.
“E’ con grande soddisfazione che oggi firmiamo il protocollo d’intesa per la realizzazione della Parma del futuro, la Parma smart city. Lo facciamo insieme a un numero significativo e rappresentativo di soggetti del territorio, pubblici e privati. Esponenti del mondo imprenditoriale locale e della società civile, università, associazioni, centri di ricerca e istituzioni. In tanti hanno risposto all’appello del Comune e hanno collaborato con l’Amministrazione per realizzare, insieme, la visione di città smart. Il protocollo di oggi è il risultato di questo percorso condiviso. E’ una tappa importante, ma è comunque un punto di partenza. Essere una smart city, una città intelligente, significa utilizzare le potenzialità offerte dalla tecnologia per migliorare i servizi alla cittadinanza e affrontare le sfide e i cambiamenti del futuro. Significa lavorare insieme ai diversi attori del territorio ai grandi temi della sostenibilità, dell’innovazione e dello sviluppo. Significa, in sostanza, realizzare progetti per migliorare la qualità di vita e creare una comunità inclusiva a misura d’uomo”, ha spiegato Tiziana Benassi, assessore alle Politiche di sostenibilità ambientale.
“Essere smart è un processo trasversale e innovativo. Stiamo lavorando in modo sinergico a questo obiettivo insieme a città come Milano, Reggio, Modena e Piacenza con il supporto dell’Università affinché le nostre città siano sempre più accessibili, vivibili e innovative”, ha aggiunto Ines Seletti, assessore all’Innovazione Tecnologica.
A questo importante evento per la città di Parma hanno partecipato anche due città molto attive nell’ambito smart come Milano e Firenze, partner dei due progetti europei smart city Sharing Cities e Replicate, a testimoniare che, attraverso la collaborazione tra enti pubblici e imprese innovative del territorio, è possibile creare un ecosistema che porti le città italiane a un livello più avanzato, in linea con le principali città europee.
In particolare, obiettivo del Protocollo è quello di proseguire le attività dei 4 tavoli identificati durante la prima fase di Parma Futuro Smart e strutturare il Piano Parma Smart City, individuando soluzioni/azioni smart per realizzare 4 grandi progetti strategici per Parma 2030: verso una mobilità intelligente, condivisa e sostenibile (Towards a smart, shared and sustainable mobility); verso una città carbon neutral (Towards a carbon neutral city); la Città come laboratorio per l’innovazione e la transizione digitale (The city as a laboratory for innovation and digital transition); una città creativa, culturale e inclusiva (A creative, cultured and inclusive city).
Per ogni progetto, saranno focalizzati obiettivi strategici, azioni, attori, tempi, risorse e ogni altro riferimento per una progettualità condivisa e realizzabile entro il 2030. Ricordiamo a questo proposito che Parma Futuro Smart (http://parmafuturosmart.comune.parma.it) è un’iniziativa nata all’interno del progetto “RUGGEDISED” (http://www.ruggedised.eu/) per innescare un processo virtuoso con i principali attori del territorio (imprese, associazioni, università e centri di ricerca, start up innovative) e promuovere uno sviluppo urbano sostenibile coerente con l’Agenda 2030, ossia i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS/SDGs, Sustainable Development Goals) e i 169 sotto-obiettivi che mirano a porre fine alla povertà, a lottare contro l’ineguaglianza e allo sviluppo sociale ed economico, affrontare i cambiamenti climatici e costruire società pacifiche entro l’anno 2030.