La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha assunto nella riunione del 20 settembre una posizione sull’attuazione del Piano Nazionale Crescita Digitale e sul conseguente Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione.
Il documento è stato poi trasmesso dal presidente Stefano Bonaccini al ministro per la pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno.
Nella lettera Bonaccini sottolinea , fra l’altro, il fatto che “le politiche territoriali sul digitale sono, in tutte le amministrazioni regionali, prioritarie e strategiche per la crescita economica del territorio e per la mobilità della Pubblica Amministrazione verso cittadini ed imprese”. L’attenzione della Conferenza nei confronti dei risultati di tali politiche risulta massima e, a tal fine, ricorda Bonaccini è stata prevista “la costituzione di una specifica Commissione per l’Agenda Digitale”. Proprio su questi temi – su cui il contributo delle Regioni può essere fondamentale per fare sistema – il presidente ha chiesto un incontro di una delegazione della Conferenza con il ministro.
Si riporta di seguito la posizione assunta dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
Posizione sull’attuazione del Piano nazionale crescita digitale e del conseguente Piano triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione
L’azione nel digitale negli ultimi anni della PA italiana è stata caratterizzata dalla strategia italiana sulla crescita digitale che si trova ora nel pieno della fase attuativa attraverso diverse azioni fra cui: i programmi operativi della Programmazione Europea 2014-2020, il Piano triennale dell’ICT nella PA e le modifiche integrative del CAD, oltre ai piani operativi delle Agende Digitali regionali e locali.
Le politiche territoriali sul digitale, rivolte non solo alla PA, sono in tutte le amministrazioni regionali prioritarie e strategiche, la crescita economica del territorio e la credibilità della Pubblica Amministrazione verso cittadini e imprese, sono indissolubilmente legate ai risultati di queste politiche.
Le Regioni e Province Autonome hanno condiviso fin dall’inizio le scelte strategiche fatte a livello nazionale e per questo hanno da subito avviato programmi operativi territoriali coerenti con la strategia ed in particolare per il Piano triennale ICT hanno concordato e sottoscritto un accordo quadro con AgID per darne attuazione sui singoli territori attraverso accordi attuativi territoriali.
Ottenere risultati omogenei su tutto il territorio nell’ambito dell’innovazione digitale è molto difficile, ed il ruolo delle Regioni diventa imprescindibile per tenere in conto le differenze territoriali, sia a livello normativo che su altri aspetti. Per questo è fondamentale che siano sempre chiari ruoli e modalità operative degli attori in campo, negli incontri con i vertici di AgID e del Team Trasformazione Digitale sono stati evidenziati quegli aspetti ritenuti più strategici per raggiungere i risultati attesi che poi sono stati tradotti nell’accordo quadro citato.
Si è creato in questo modo un grande potenziale che ora è necessario tradurre rapidamente in risultati concreti, per questo è fondamentale verificare e rinnovare con il nuovo assetto e la nuova governance del digitale a livello centrale la forte volontà di fare sistema e portare a compimento su tutto il territorio gli obiettivi strategici definiti.
Gli ambiti sui quali le Regioni e Province Autonome possono fare sistema e garantire un importante contributo per l’attuazione sul territorio esercitando il ruolo di “soggetto aggregatore territoriale per il digitale” sono:
– la messa a sistema delle infrastrutture digitali nella tutela ed il consolidamento degli investimenti fatti, all’interno della rete dei Poli Strategici Nazionali, nel rispetto dei parametri quali-quantitativi previsti dalle linee guida, senza fermare i processi di razionalizzazione già in atto a livello territoriale per i data center del gruppo A;
– il dispiegamento delle infrastrutture immateriali (SPID, PagoPA, ecc.) sul territorio nel rispetto delle linee guida ed attraverso la valorizzazione degli investimenti fatti, quale facilitatore tecnico (broker/partner) per l’integrazione dei servizi in ottica cloud;
– lo sviluppo degli ecosistemi digitali con particolare attenzione all’accompagnamento del proprio territorio verso l’interoperabilità organizzativa, semantica e informatica e per la condivisione della conoscenza sul territorio degli stessi ecosistemi nelle comunità digitali regionali di cui all’art.14-bis del CAD;
– lo sviluppo di servizi cloud qualificati secondo le linee guida e coerenti con gli ecosistemi digitali e più in generale con il piano triennale ICT ed il CAD, supportando nel proprio territorio per il ridisegno dei servizi pubblici (per sfruttare appieno i servizi cloud ed assicurare il coordinamento di cui all’art.14, comma 2-bis, del CAD) ed anche per l’attuazione di modalità innovative di procurement.
Per garantire il maggior successo possibile alle azioni in atto è fondamentale individuare e consolidare in collaborazione con il livello centrale una rete di competenze che possa supportare l’attuazione sul territorio del Piano Triennale ICT e più in generale della crescita digitale che possa lavorare sul territorio in accordo con le Regioni e Province Autonome e le città metropolitane ed in stretto e forte raccordo con il livello centrale, valutando eventualmente la disponibilità ad approfondire con Act possibili forme di co-partecipazione all’azione.
Tale rete di competenze potrebbe anche operativamente concretizzarsi in una struttura congiunta tra AgID e regioni, con risorse umane messe a disposizione da AgID nel PON governance, quale “pivot” in grado di svolgere un ruolo di interfaccia continua tra le strutture di AgID e delle Regioni per gli obiettivi prioritari comuni di cui all’Accordo quadro Regioni/AgID e per la cantierizzazione degli interventi sfruttando le migliori best practice internazionali, nazionali e regionali per avere una traduzione concreta del principi del Piano triennale ICT e del quadro europeo di interoperabilità.
Le Regioni e Province Autonome, ritengono la fase attuale dirimente per il successo della strategia a lungo preparata: sull’agenda digitale le precedenti iniziative nazionali non hanno quasi mai sbagliato l’analisi della situazione o la scelta degli obiettivi, ma dopo la fase strategica non si è quasi mai curata la fase attuativa, il che richiede una concreta e chiara definizione dei ruoli, delle risorse e delle modalità operative dei diversi livelli, con il risultato che gli obiettivi sono stati raggiunti solo parzialmente. L’auspicio è che l’attuale percorso venga seguito e curato con attenzione in tutte le fasi, la Conferenza delle Regioni per il tramite della propria Commissione Speciale Agenda Digitale ha questo scopo primario ed intende perseguirlo con tenacia e costanza, ora e nei prossimi anni.
Fonte: regioni.it , portale della Conferenza delle Regioni e delle province autonome