Le risorse sono assegnate prioritariamente alle Regioni che hanno emanato norme per la riduzione del disagio abitativo e che prevedono percorsi di accompagnamento sociale per i soggetti sottoposti a sfratto. La Conferenza Unificata Stato-Regioni ha approvato, la scorsa settimana, lo schema di decreto per il riparto del fondo inquilini morosi incolpevoli, proposto dal ministro uscente delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, di concerto con il titolare dell’Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan. Il fondo, pari a 45,84 milioni di euro, rappresenta uno strumento di sostegno al reddito per le categorie sociali più deboli e consiste nell’erogazione di contributi a favore di inquilini che, per intervenute perdita o riduzione del reddito, non riescono più a corrispondere il canone di locazione. Si tratta di uno strumento a forte valenza sociale da intendere come ammortizzatore, che facilita il pagamento dei canoni di locazione riducendo al tempo stesso il fenomeno della morosità.
Secondo i dati del Viminale nel 2017 i provvedimenti di morosità incolpevole sono risultati 54.829. Ciascuna annualità verrà ripartita tra le varie Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano. In sede di primo riparto (2014) sono stati stabiliti i criteri e le priorità da rispettare nei provvedimenti comunali che definiscono le condizioni di morosità incolpevole consentendo quindi l’accesso ai contributi. Le risorse rese disponibili dal fondo saranno assegnate prioritariamente alle Regioni che hanno emanato norme per la riduzione del disagio abitativo, che prevedano percorsi di accompagnamento sociale per i soggetti sottoposti a sfratto.
Per giungere all’individuazione del coefficiente cui ancorare il riparto delle risorse è stato preso a riferimento il numero dei provvedimenti di sfratto emessi per morosità desunti dall’ultimo rapporto dell’Ufficio centrale di statistica del Ministero dell’Interno sugli sfratti in Italia. E’ stato stabilito, inoltre, che il 70% delle risorse disponibili venga ripartito tra tutte le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, mentre il restante 30% esclusivamente tra le realtà che avevano emanato norme (alla data entrata in vigore della legge n. 124/ 2013 istitutiva del fondo) per la riduzione del disagio abitativo, prevedendo percorsi di accompagnamento sociale.
Per morosità incolpevole è intesa la situazione di sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone locativo in ragione della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare da ricondurre ad una delle seguenti cause: “perdita del lavoro per licenziamento; accordi aziendali o sindacali con consistente riduzione dell’orario di lavoro; cassa integrazione ordinaria o straordinaria che limiti notevolmente la capacità reddituale; mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici; cessazioni di attività libero-professionali o di imprese registrate, derivanti da cause di forza maggiore o da perdita di avviamento in misura consistente; malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato o la consistente riduzione del reddito complessivo del nucleo medesimo o la necessità dell’impiego di parte notevole del reddito per fronteggiare rilevanti spese mediche e assistenziali”.
Le risorse sono ripartite in questo modo: Piemonte 5.718.461,74 euro; Valle d’Aosta 84.276,68; Lombardia 9.293.704,62; Provincia autonoma Trento 175.576,42 euro; Provincia autonoma Bolzano 112.368,91; Veneto 2.123.304,17; Friuli Venezia Giulia 301.991,44; Liguria 1.650.112,10; Emilia Romagna 5.162.293,38; Toscana 3.810.848,06; Umbria 677.036,44; Marche 1.256.852,90; Lazio 6.284.264,51; Abruzzo 660.752,59 euro; Molise 57.940,22; Campania 4.296.072,11 euro; Puglia 2.298.245,30; Basilicata 74.912,61; Calabria 424.894,94; Sicilia 1.001.103,04; Sardegna 376.318,79 euro. Per poter accedere al fondo saranno necessari una serie di requisiti.