Esiste un solo luogo al mondo dove è possibile rivivere la quotidianità dell’antica Roma: è Pompei, la città sepolta. In questa amena località campana, vicino Napoli, sepolta dall’eruzione del Vesuvio oltre duemila anni fa, il tempo sembra essersi fermato consentendo a ogni visitatore di viaggiare nel passato come in una macchina del tempo.
Ed è proprio per questo motivo che ha detenuto a lungo il primato di luogo più visitato al mondo. Pompei esprime il fascino dell’antico che racconta il passato ai moderni e in quanto eccezionale testimonianza del passato l’Area archeologica di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata è stata inserita tra i 53 siti italiani tutelati dall’Unesco nella World Heritage List.
Ma Pompei è stata negli anni anche la classica buccia di banana sulla quale, prima o poi, rischiavano di scivolare i ministri dei Beni Culturali nostrani: nel novembre del 2010 alcune infiltrazioni d’acqua fecero tracollare la Schola Armaturarum lungo la via dell’Abbondanza. Quella volta fulmini e saette colpirono Sandro Bondi, del Pdl, il ministro della Cultura dell’allora governo Berlusconi. Ma qualcosa sembra ora cambiare, anche per merito dell’Unione europea.
Il 2017 ha confermato il grande interesse da parte di cittadini e turisti per il Parco archeologico di Pompei. Il costante aumento dei visitatori, a un tasso dell’8%, ha infatti permesso di superare già alla fine di novembre scorso lo straordinario primato del 2016. Nel 2013 gli accessi agli scavi di Pompei erano stati 2.472.098. Nel 2016 i turisti registrati alle biglietterie (dati della Soprintendenza) hanno raggiunto i 3.377.433. Grazie agli interventi di messa in sicurezza e restauro consentiti dal cofinanziamento Ue di 105 milioni di euro, sono stati restituiti al pubblico 37 edifici negli ultimi due anni, tra i quali la Villa dei Misteri e la Casa dei Vettii che era inaccessibile da 12 anni.
Gran parte della rete viaria urbana, compresi numerosi vicoli prima impraticabili, sono stati restituiti alla fruibilità dei visitatori. Restaurate le fontane pubbliche, inaugurate mostre e musei interni agli Scavi, e intraprese molte altre azioni per il rilancio del sito, come l’estensione della copertura Wi-fi all’intera area archeologica, che è parte del più ampio progetto “Smart@Pompei” condotto assieme al Cnr e a Tim o la realizzazione di un percorso di 3 chilometri “Pompei per tutti”, che consente la piena accessibilità ad una parte rilevante del sito. A contribuire allo straordinario successo di Pompei hanno contribuito i concerti di David Gilmour, Elton John e Ludovico Einaudi nell’estate 2016 ed è in programma una nuova stagione di concerti all’anfiteatro per l’estate prossima: sarà riproposta, dopo l’ottimo riscontro del 2017, anche la rassegna di drammaturgia antica “Pompeii Theatrum Mundi”, progetto quadriennale in collaborazione con il Teatro Stabile di Napoli.
La riscoperta delle bellezze dell’antica Pompei ha offerto una spinta ulteriore alla ripresa di indagini e ricerche archeologiche che hanno visto, a partire dalla primavera del 2017 nuovi cantieri di scavo in otto aree all’interno del perimetro del sito, oltre ai cantieri di scavo nel suburbio meridionale. Dopo decenni, si è tornati anche a scavare in quella parte della città mai indagata finora: 22 ettari sui 66 totali. Un’ulteriore occasione di valorizzazione del Parco è stata l’iniziativa “Una notte a Pompei”, con suggestive visite notturne di percorsi archeologici illuminati e arricchiti di suoni dell’epoca. Interventi e iniziative che hanno contribuito in maniera sostanziale al grande successo in termini di visitatori e agli importanti riconoscimenti internazionali da parte della stessa Commissione Europea che ha visto nel Grande Progetto Pompei un esempio da seguire e replicare in tutta Europa.