Assicurare connessioni Internet ad alta velocità a tutte le abitazioni, ai siti pubblici, alle attività produttive e di servizio, nelle aree urbane come nelle zone dell’entroterra. Guarda a questo la strategia per la cosiddetta “broadband”, compresa negli obiettivi dell’Agenda digitale europea. E’ il punto d’appoggio di una nuova visione dell’Italia che investe in infrastrutture a prova di futuro e grazie allo sviluppo dei servizi si trasforma in una società digitalizzata pienamente inclusiva. E di questo ha parlato l’assessore regionale degli Affari generali, Filippo Spanu, intervenendo alla prima Conferenza nazionale sul piano di diffusione della banda ultralarga organizzata, a Modena, dalla nell’ambito del festival “After-futuri digitali”. Nel corso di una tavola rotonda, Spanu ha illustrato il progetto, ormai in fase avanzata, teso a garantire a tutti i cittadini sardi il diritto alla piena cittadinanza digitale, un diritto fondamentale da promuovere e tutelare.
La Sardegna, che nel tempo ha rotto il suo isolamento con i cavi sottomarini del Consorzio Janna e ha poi creato la rete telematica regionale, è ora impegnata a completare, entro il 2020, i lavori per la diffusione della fibra ottica in tutto il territorio con un investimento che ammonta a 143 milioni di euro. L’obiettivo è quello di assicurare connessioni internet ad alta velocità a tutte le abitazioni, i siti pubblici (a partire dalle scuole), le attività produttive e di servizio, nelle aree urbane come nelle zone dell’interno.
“È un intervento di grandi dimensioni – ha sottolineato l’assessore regionale Spanu – nel quale il fattore tempo risulta essenziale. Per questo siamo impegnati a superare i numerosi ostacoli, specie quelli burocratici, per garantire entro i primi mesi del 2018 la piena operatività dei nuovi servizi di connettività nella maggior parte dei comuni dell’interno, in cui l’intervento dei privati non arriva ed l’istituzione pubblica deve offrire le massime garanzie”.
“E’ anche grazie alla velocità della fibra ottica e alla capacità di calcolo che un progetto come quello di Luna Rossa avrà di nuovo Cagliari come base operativa per sperimentare i modelli per la costruzione del nuovo scafo; ed è grazie alla fibra che il radiotelescopio di San Basilio potrà continuare il suo prezioso lavoro nonostante l’insediamento in un’area dell’interno. Ma è prioritario per la Regione collegare al più presto anche tutte le aree produttive dell’interno e le piccole attività dell’agroalimentare legate all’export e dislocate nelle zone rurali”.
Per ridurre i tempi di realizzazione delle nuove infrastrutture è stata sollecitata maggiore integrazione e velocità tra i soggetti in campo, a partire da Infratel, e gli enti che devono rilasciare le necessarie autorizzazioni.