Cortei punteggiati di bandiere rosse al vento, piazze ricolme di lavoratori, comizi infuocati, un flusso febbrile di emozioni che attraversa e anima la folla dei lavoratori, cuori palpitanti per “Il Sol dell’Avvenire”: E’ la festa del Primo Maggio, celebrata da oltre un secolo in tutto il mondo. Ma forse si tratta di un ricordo lontano, di una cartolina un po’ sbiadita… Fatto sta che oggi il Primo Maggio si è trasformato in un concerto di massa in piazze che un tempo furono di lotta. Qui in Italia, almeno. Allora, forse, vale la pena di fare un viaggio nel tempo, di risalire alle radici storiche della Festa del Lavoro, prima che cadano definitivamente nell’oblio della memoria. Ricordiamo, anzitutto, che la festa nasce dalle battaglie operaie, in particolare quelle volte alla conquista di un diritto ben preciso: l’orario di lavoro quotidiano fissato in otto ore (in Italia con il RDL n. 692/1923). Tali battaglie portarono alla promulgazione di una legge che fu approvata nel 1867 nello Stato americano dell’Illinois. La Prima Internazionale si battè, poi, affinche norme analoghe fossero introdotte anche in Europa.
La sua origine risale a una manifestazione organizzata a New York il 5 settembre 1882 dai Knights of Labor, un’associazione fondata nel 1869. Due anni dopo, i Knights of Labor approvarono una risoluzione affinché l’evento avesse una cadenza annuale. Altre organizzazioni sindacali affiliate all’Internazionale dei lavoratori – vicine ai movimenti socialisti e anarchici – suggerirono come data della festività il primo maggio. A decretarne il successo definitivo furono i gravi incidenti accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago e conosciuti come rivolta di Haymarket. Il 3 maggio i lavoratori in sciopero di Chicago si ritrovarono all’ingresso della fabbrica di macchine agricole McCormick. La polizia, chiamata a reprimere l’assembramento, sparò sui manifestanti uccidendone due e ferendone diversi altri. Per protestare contro la brutalità delle forze dell’ordine gli anarchici locali organizzarono una manifestazione da tenersi nell’Haymarket Square, la piazza che normalmente ospitava il mercato delle macchine agricole. L’acme dello scontro si ebbe il 4 maggio, quando da una traversa fu lanciata una bomba che provocò la morte di sei poliziotti e ferendone una cinquantina. A quel punto la polizia sparò sui manifestanti. Nessuno ha mai saputo né il numero delle vittime, né chi sia stato l’autore della bomba. Fu il primo attentato dinamitardo nella storia degli Stati Uniti. Seguirono alcune condanne a morte dei presunti colpevoli. L’allora presidente Grover Cleveland ritenne che la festa del primo maggio avrebbe potuto costituire un’opportunità per commemorare questi episodi. Pochi giorni dopo il sacrificio dei Martiri di Chicago, i lavoratori tennero un’imponente manifestazione di lutto, a prova che le idee socialiste non erano affatto morte.
In Europa la festività del primo maggio fu ufficializzata dai delegati socialisti della Seconda Internazionale, riuniti a Parigi nel 1889, e ratificata in Italia due anni dopo. Durante il ventennio fascista, a partire dal 1924, la celebrazione fu anticipata al 21 aprile, in coincidenza con il Natale di Roma, divenendo per la prima volta giorno festivo con la denominazione “Natale di Roma – Festa del lavoro”. Fu poi riportata al primo maggio dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945, mantenendo lo status di giorno festivo. Nel 1947 la ricorrenza divenne tragedia a Portella della Ginestra, Palermo, quando Salvatore Giuliano e la sua banda fecero fuoco su un corteo di circa duemila lavoratori in festa, uccidendone undici e ferendone una cinquantina. Il 1º maggio 1955 papa Pio XII istituì la festa di San Giuseppe lavoratore, affinché tale data potesse essere condivisa a pieno titolo anche dai lavoratori cattolici. Dal 1990 i sindacati confederali CGIL, CISL, UIL, in collaborazione con il Comune di Roma, organizzano un grande concerto per celebrare il primo maggio, rivolto soprattutto ai giovani: si tiene in piazza San Giovanni, dal pomeriggio alla notte, con la partecipazione di molti gruppi musicali e cantanti, ed è seguito da centinaia di migliaia di persone, oltre a essere trasmesso in diretta televisiva dalla Rai.