La Terra dei Fuochi è un’area che si estende per 1.076 chilometri quadrati e che interessa 90 diversi Comuni e proprio in questa vasta superficie l’Arma dei Carabinieri con i suoi controlli in queste prime settimane di marzo, ha dato luogo a 3 arresti, 142 persone deferite in stato di libertà, diverse sanzioni amministrative e sequestri. Le azioni di verifica e contrasto si sono svolte prevalentemente nel territorio di Napoli e Caserta, dove a collaborare con i Carabinieri sono state le Unità per la tutela forestale, ambientale ed agroalimentare. Il Ministero dell’Ambiente ha poi reso noti i risultati delle operazioni. Sono state emesse complessivamente 62 sanzioni amministrative per un importo di oltre 650.000 euro con contestuale sottoposizione a sequestro di 6 autoveicoli, 19 tra aree agricole e private per una estensione di oltre 20 ettari, 6 discariche abusive, un oleificio, 8 opifici, 17 officine meccaniche, una carrozzeria, un cantiere edile, 10 fabbricati, 2 stabilimenti produttivi, 5 autolavaggi, 800 chilogrammi di materiali ferrosi nonché 70 chili di alimenti scaduti.
Nell’ambito dei controlli è emerso il radicato sfruttamento del lavoro nero: sono stati infatti identificati 41 lavoratori senza regolare contratto di lavoro, di cui 13 extracomunitari. Di conseguenza sono state elevate sanzioni amministrative per un valore complessivo 340.000 euro e prescrizioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro per un valore di 450.000 euro. “Nelle province di Napoli e Caserta – ha detto il Ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti – lo Stato è impegnato ogni giorno sul campo contro gli affari criminali: per questo è tanto necessaria e apprezzabile l’intensificata azione di legalità dell’Arma dei Carabinieri nella cosiddetta Terra dei Fuochi con il lavoro delle nuove unità CUTFAA, la struttura di polizia specializzata in materia forestale, ambientale ed agroalimentare più grande d’Europa. Oggi – ha aggiunto Galletti – abbiamo certezze scientifiche sui terreni a rischio e su quelli sicuri, attività di bonifica in campo a partire dall’area vasta, progetti innovativi di monitoraggio, ingenti risorse messe a sistema con il Patto per la Campania, senza dimenticare gli ecoreati nel codice penale: tanti motivi, assieme all’imprescindibile azione di magistrati e forze dell’ordine, per essere ottimisti sul futuro ambientale e socioeconomico delle due province”.