A L’Aquila, dal 7 al 10 luglio 2016, si svolgerà il Festival della Partecipazione. L’idea di questo evento nasce da ‘Italia, sveglia!’, un patto stretto da tre organizzazioni civiche, ActionAid Italia, Cittadinanzattiva e Slow Food Italia, che si sentono accomunate dalla volontà di contribuire, con attività condivise, al cambiamento del nostro Paese mediante una partecipazione più riconosciuta e qualificata dei cittadini al governo delle politiche pubbliche.
Il Festival della Partecipazione, sarà ricco di eventi istituzionali, momenti di dibattito e approfondimento, laboratori, testimonianze, e non intende rivolgersi a un pubblico di addetti ai lavori, ma parlare a tutti, per contribuire a definire correttamente cosa sia la partecipazione e per raccontare e diffondere esperienze, pratiche e strumenti, dimostrando concretamente che, per i cittadini, cambiare lo stato delle cose è possibile.
La salute, la scuola, l’ambiente e il welfare, le pari opportunità, persino gli orientamenti della giurisprudenza non sarebbero gli stessi senza l’iniziativa dei singoli, che grazie alla capacità di orientare il dibattito pubblico con la raccolta di dati e informazioni, di valutare l’offerta dei servizi operando per il loro miglioramento, di istituire essi stessi servizi a supporto di persone in difficoltà, di premere sulle istituzioni per superare ingiustizie e disuguaglianze, di proporre e attuare soluzioni ai problemi, chiamando a raccolta i soggetti coinvolti, garantiscono più diritti e migliorano la qualità di vita, a beneficio di tutti. Le istituzioni, dal canto loro, hanno la necessità di qualificare le azioni, rifondare un rapporto basato sulla fiducia, costruire un consenso rispetto all’iniziativa politica che si rinnovi nel corso del mandato e non si limiti al momento della scelta elettorale, lavorando con la consapevolezza di dover render conto del proprio operato. Gli obiettivi specifici ai quali le tre organizzazioni stanno lavorando sono i seguenti:
1. Contribuire a ottenere che vi sia, da parte di cittadini, istituzioni, comunità scientifica, media, una consapevolezza e un riconoscimento pubblici e diffusi dei fenomeni legati alla partecipazione dei cittadini, che non godono ancora di riconoscimento in maniera proporzionale all’impatto dei cambiamenti realizzati;
2. Cooperare alla comprensione dei fenomeni partecipativi attraverso la rassegna, a titolo di esempio, delle tante iniziative di partecipazione qualificate già messe in atto, la diffusione delle buone pratiche realizzate, la sperimentazione degli strumenti e delle tecnologie già codificati, le difficoltà, le asperità e i fallimenti che facilmente si incontrano e che possono essere superati soltanto attraverso una migliore “formazione” alla partecipazione di tutti i soggetti coinvolti;
3. Rivendicare il giusto ruolo per i cittadini che si impegnano e si organizzano per l’interesse generale, affinché si valorizzi l’autonomia della loro iniziativa e si eviti il rischio di un impegno civico che sia utilizzato, anche dalle istituzioni, con un approccio strumentale, residuale ed economicistico.
La scelta de L’Aquila, così duramente provata dal terremoto, ha un valore simbolico forte poiché esclude ogni rappresentazione “facile” o accomodante dei fenomeni partecipativi, che vengano dalla cittadinanza o dalle istituzioni, e garantisce che il Festival della Partecipazione non sia un mero evento di comunicazione, ma uno strumento per contribuire a consolidare, con uno stile costruttivo ma problematico, un’idea nuova di democrazia nel nostro Paese.