Il Governo persegue l’obiettivo di definire per ciascuna realtà gli interventi prioritari, le azioni da intraprendere per attuarli e le eventuali criticità da rimuovere, la tempistica, le rispettive responsabilità. Ogni Patto si suddivide in diversi ambiti: la visione che la Regione o la Città metropolitana ha del proprio futuro e che condivide con il Governo, ovvero aree di industrializzazione o deindustrializzazione; bonifiche e tutela ambientale; agricoltura e industria agroalimentare; turismo e attrattori culturali; servizi e logistica; infrastrutture. Un altro ambito è quello della ricognizione degli strumenti e risorse a disposizione. Interazione tra PON e POR, intervento centrale con il Fondo sviluppo e coesione, Accordi di programma tra le istituzioni coinvolte e contratti di sviluppo con le imprese del territorio, altri strumenti a disposizione di Invitalia. Un capitolo riguarda, invece, le azioni rivolte alla Regione o alla Città metropolitana, le potenzialità nell’attrazione di capitali privati e la tempistica di realizzazione degli interventi. L’ultimo ambito è infine quello della governance dell’intero processo, gli snellimenti amministrativi, la definizione delle reciproche responsabilità, l’individuazione di un referente dell’esecuzione del Piano stesso. La prima Regione a sottoscrivere il programma di rilancio è stata la Campania, che potrà spendere circa 9,5 miliardi di euro. Oltre all’avvio e al completamento degli interventi per la realizzazione e il miglioramento delle infrastrutture di trasporto, il Piano prevede iniziative per la gestione dei rifiuti, la messa in sicurezza dei territori a rischio idrogeologico, la bonifica di ex aree industriali, nonché una serie di programmi di sviluppo produttivo.
I Patti per il Sud in Calabria vedono la disponibilità di 4,9 miliardi di euro, per finanziare la messa in sicurezza del territorio con interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico e di erosione costiera, le bonifiche, l’antisismica e i sistemi depurativi. Verranno poi effettuate azioni a sostegno della portualità, degli aeroporti e della mobilità sostenibile. Il Patto di Reggio Calabria vede la Città metropolitana con la disponibilità di 410 milioni di euro da utilizzare per infrastrutture e mobilità sostenibile, ambiente e sviluppo economico, istruzione e lavoro, turismo, cultura e sicurezza.
I Patti per il Sud tra Governo e Regione Basilicata: il Patto prevede oltre 4 miliardi di euro, che saranno rivolti prevalentemente alle infrastrutture stradali e ferroviarie, agli investimenti sulla banda larga, scuola digitale e cartella sanitaria elettronica. Per Matera, che nel 2019 sarà Capitale europea della Cultura, verranno messi a norma i depuratori e realizzate altre opere necessarie per una spesa complessiva di 50 milioni. Il Patto per Catania prevede che la Città metropolitana riceva un finanziamento di 739 milioni di euro complessivi per vari interventi e tra questi la messa in sicurezza dei corsi d’acqua insieme agli impianti di depurazione. Un’altra quota sarà destinata alle infrastrutture di trasporto, al turismo e alla valorizzazione dei beni culturali.
Il Patto per Palermo prevede una disponibilità di 770 milioni di euro che la Città metropolitana utilizzerà per la nuova rete tranviaria e la messa in sicurezza di strade e ponti. Le altre risorse saranno ripartite tra turismo e cultura, la riqualificazione dei centri storici e l’edilizia scolastica.
Le risorse disponibili verranno assegnate con una delibera del Cipe che indicherà anche i meccanismi per il trasferimento e i casi di revoca dei finanziamenti. Regioni e Città metropolitane dovranno, inoltre, portare avanti verifiche periodiche sullo stato di attuazione valutando eventuali necessità di revisione degli accordi.