Dalla scorsa settimana gli Stati membri sono tenuti a effettuare verifiche sistematiche nelle banche dati pertinenti per i cittadini che attraversano le frontiere esterne dell’Unione europea. Proposte dalla Commissione come risposta diretta agli attentati di Parigi nel novembre 2015 e alla crescente minaccia dei combattenti terroristi stranieri e approvate dal Consiglio il 7 marzo, le nuove disposizioni mirano a rafforzare la gestione delle frontiere esterne. La revisione del codice confini Schengen garantisce un equilibrio tra le attuali sfide in materia di sicurezza e la necessità di evitare effetti sproporzionati sui flussi di traffico alle frontiere. Insieme all’introduzione, già in corso, della guardia di frontiera e costiera europea, il rafforzamento del codice frontiere Schengen rispecchia l’impegno comune dell’Ue a tutelare la libertà di circolazione e a garantire la sicurezza di tutti i cittadini.