Notte in bianco di paura tra Umbria e Marche, dove ieri è tornato l’incubo terremoto con due scosse terribili, una terza di poco più debole e decine di movimenti di assestamento ancora in atto.
Questa mattina, poco prima delle sei, si sono verificate altre due scosse di magnitudo superiore a 4.0 nella provincia di Macerata.
Una notte lunghissima per almeno tremila sfollati che, sotto la pioggia incessante, sono stati costretti ad abbandonare le case per rifugiarsi nelle strutture di accoglienza, nelle tende, in alloggi di fortuna o a bordo delle proprie auto.
L’epicentro del sisma è stato localizzato nella Valnerina, ma il terremoto è stato avvertito anche in grandi città più o meno vicine come Napoli, Trieste, Roma e Venezia.
Secondo una rilevazione dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia a provocare i terremoti che hanno colpito il centro Italia nelle ultime ore, potrebbe stata una nuova faglia. “Un’ipotesi, se verranno confermate le prime informazioni, è che si tratti dell’attivazione di una nuova faglia, probabilmente legata verso Nord a quella che ha generato la scossa dello scorso agosto”, ha dichiarato Paolo Messina, direttore dell’Igag-Cnr (Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Consiglio nazionale delle ricerche).
I sindaci dei comuni più colpiti sono disperati.
Il sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, questa notte ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Ho visto crolli, il centro storico è immerso in una nuvola di polvere e ci sono danni anche nelle frazioni. Dove dormirete stanotte? “Non lo so, abbiamo ancora 4 tende, le tenevamo per scaramanzia…”.
“È stato un terremoto fortissimo, apocalittico, la gente urlava per strada”, racconta il sindaco di Ussita, Marco Rinaldi, “il nostro paese è finito. Sono crollati tratti delle mura di cinta, abbiamo crolli diffusi in tutto il territorio e alcune frazioni isolate, che non riusciamo a raggiungere”.
“È brutta, è come se ci fosse stato un bombardamento. Una botta che non finiva mai”, sono le parole di Gabriele Santamarianova, primo cittadino di Serravalle del Chienti, comune simbolo del terremoto del 1997, che ha constatato dei crolli nel centro storico della cittadina: “Abbiamo visto come una nuvola di polvere, non sappiamo ancora che cosa è crollato, lo vedremo domani. Per fortuna che il centro era stato già evacuato dopo le scosse del 24 agosto”.
“Sono caduti calcinacci dagli edifici più precari, grossi crolli sembra che non ce ne siano stati, ma la gente è terrorizzata” spiega il primo cittadino di Penna San Giovanni, Giuseppe Mancinelli, uno dei Comuni che si trovano nell’area dell’epicentro. Il sindaco ha riaperto due scuole per accogliere quanti,, decideranno di dormire fuori casa.
Anche il sindaco di Preci, Pietro Bellini, parla di una notte da incubo: “Abbiamo cercato di mettere al sicuro gli anziani”. Poi, si riapriranno i centri allestiti in occasione del sisma del 24 agosto.
Ma la paura, naturalmente, torna anche nelle aree già duramente colpite lo scorso agosto . “Qui è il caos, c’è gente che grida, persone sconvolte. Non so se ci sono altri danni, stiamo andando a vedere, ma la situazione psicologica delle persone è tragica”, sintetizza il vice sindaco di Arquata del Tronto, Michele Franchi. Mentre il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, ha commentato così: “Ringraziando Dio non ci sono né morti né feriti. Abbiamo resistito al sisma del 24 agosto, le case crollate erano già lesionate. E’ andata bene, dobbiamo stare sereni, prendere l’aspetto positivo, che tutti siamo vivi”.