Andare avanti spediti con l’adozione dell’Agenda urbana europea (Aue) per migliorare la qualità della vita nelle città europee. La spinta arriva dalla commissione per la Politica di coesione territoriale e i trasporti (COTER) del Comitato delle Regioni (Cdr), che prova a dare un’accelerata al processo adottando la bozza di opinione sui “passi concreti per l’implementazione dell’Agenda urbana Ue”.
L’Aue punta a stimolare la crescita, la vivibilità, l’innovazione e la partecipazione nelle città europee. Questo comporta un miglioramento della normativa esistente, un aumento dell’accesso ai fondi comunitari e il rafforzamento della cooperazione orizzontale fra enti. Una prima serie di azioni e impegni che dovranno prendere i governi nazionali è già stata identificata col “Patto di Amsterdam”, che verrà adottato dai ministri Ue per lo sviluppo urbano il 30 maggio. La bozza di opinione adottata dalla COTER punta ad accelerare il processo identificando i prossimi passi concreti da compiere nell’implementazione dell’Aue e coordinare le iniziative correlate alle città.
L’Agenda urbana “deve svilupparsi dal basso, nel pieno rispetto della sussidiarietà e delle diversità dei territori” spiega il Presidente del Consiglio Regionale della Regione Lombardia e presidente della COTER, Raffaele Cattaneo. “Serve dunque il coinvolgimento degli enti elettivi locali e regionali nel processo decisionale, nella definizione dei programmi operativi e nell’attuazione e valutazione della politica di coesione – continua Cattaneo -. Al contempo, dobbiamo evitare il rischio di una contrapposizione tra città e aree rurali o tra città e regioni, tutta giocata intorno al tentativo di spostare fondi e governance da un livello all’altro. Abbiamo quindi bisogno di un approccio che integri zone urbane e regioni, sarebbe infatti inimmaginabile un’agenda urbana separata dal contesto istituzionale regionale nel quale le aree metropolitane si sviluppano”.
“Infine – conclude il presidente della COTER – dobbiamo trovare gli strumenti più adatti per raggiungere gli obiettivi dell’agenda senza eccedere nel coordinare queste politiche da Bruxelles”.