La maggior parte degli europei ha un’ immagine positiva dell’Unione europea e il 62% è ottimista sul futuro, questi alcuni dei dati che emergono dal sondaggio Standard Eurobarometer promosso dal Parlamento europeo, il documento ha rilevato le certezze e i timori dei cittadini nell’attuale contesto economico e politico influenzato dal conflitto innescato dall’aggressione della Russia contro l’Ucraina. A tal proposito, il 77% degli intervistati si è dichiarato a favore di una politica di difesa e sicurezza comune tra gli Stati membri dell’UE, il 16% è contrario mentre il 7% non sa o non risponde; l’80% ritiene che l’acquisto di attrezzature militari da parte degli Stati membri dovrebbe essere coordinato in maniera più efficiente e il 69% ritiene che l’UE debba rafforzare la capacità di produrre attrezzature militari.
Sull’onda della crisi energetica causata dal conflitto l’86% dei cittadini concorda sul fatto che l’UE dovrebbe sostenere la transizione verde investendo nelle energie rinnovabili per ridurre la dipendenza dalle fonti energetiche russe; l’85% degli europei è convinto che l’aumento dell’efficienza energetica degli edifici, dei trasporti e delle merci possa rendere l’UE meno dipendente dai Paesi produttori di energia al di fuori dei suoi confini; l’82% concorda sul fatto che gli Stati membri dell’UE dovrebbero acquistare congiuntamente energia da altri paesi per ottenere un prezzo migliore, inoltre la crisi energetica ha spinto l’81% degli intervistati ad adottare comportamenti virtuosi per ridurre il consumo di energia. Un terzo dei cittadini considera l’aumento dei prezzi/costo della vita una delle questioni emergenti che l’UE dovrebbe affrontare, seguono la situazione internazionale con il 28% e l’approvvigionamento energetico con il 26%.
La percezione della situazione dell’economia europea è rimasta invariata dall’estate 2022 con il 40% che la valuta come “buona” e il 51% “cattiva”, anche il giudizio sulla situazione dell’economia nazionale è rimasto stabile dall’estate 2022, con il 35% che la considera buona e il 63% cattiva; in questo contesto, risulta fondamentale il sostegno all’euro che si attesta ad un livello pari al 71% (il 2° livello più alto mai registrato) e con il 79% nell’area euro.
Nel complesso è buono il giudizio sul piano di ripresa NextGenerationEU con il 54% degli intervistati che lo ritiene uno strumento per rispondere alle sfide economiche; ed è ben del 63% la percentuale di coloro che ritengono l’utilizzo del denaro pubblico utile a stimolare gli investimenti del settore privato a livello dell’UE; per approfondimenti consulta la pagina dedicata all’Indagine sul sito dell’Unione europea.
Fonte: Agenzia per la Coesione territoriale