Nei Paesi dell’Ue la ripresa e la crescita economica continua ad un ritmo contenuto, trainata soprattutto dai consumi.
Le grandi sfide che attendono gran parte dell’economia mondiale mettono ancora più a rischio la crescita dell’Unione europea. Le previsioni d’inverno della Commissione indicano prospettive generali di sviluppo sostanzialmente invariate dall’autunno, anche se aumenta il rischio che la crescita risulti inferiore a quanto anticipato. Questa nella zona euro dovrebbe raggiungere entro l’anno, l’1,7% rispetto all’1,6% del 2015, per attestarsi all’1,9% nel 2017.
L’Ue, invece, prevede che la crescita economica rimanga stabile all’1,9% quest’anno, portandosi al 2,0% il prossimo anno. Alcuni dei fattori che sostengono lo sviluppo dovrebbero risultare più forti e più duraturi di quanto previsto in precedenza. Si tratta, ad esempio, dei bassi prezzi del petrolio, delle condizioni di finanziamento favorevoli e del basso tasso di cambio dell’euro.
Allo stesso tempo, però, aumentano i rischi per l’economia e si affacciano nuove sfide: l’incremento più lento della Cina e di altre economie di mercato emergenti, la debolezza del commercio mondiale, nonché le incertezze in ambito geopolitico e strategico.
Il commissario europeo per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, Pierre Moscovici, ha dichiarato che l’economia europea sta facendo fronte a nuove sfide, anche grazie al tasso di cambio dell’euro, all’abbassamento del prezzo del petrolio e dei tassi d’interesse. La debolezza della congiuntura internazionale, tuttavia, costituisce un rischio: “Per questo – ha detto – Moscovici – occorre essere estremamente vigili. E’ necessario impegnarsi ulteriormente per rafforzare gli investimenti, aumentare la competitività in maniera intelligente e completare il lavoro di risanamento delle finanze pubbliche”.
Sia per quest’anno che per il prossimo i consumi privati rimarranno il principale motore di sviluppo, sostenuti da un miglioramento del mercato del lavoro e del reddito reale disponibile. Anche gli investimenti dovrebbero beneficiare gradualmente dell’aumento della domanda, dei maggiori margini di profitto e delle condizioni di finanziamento favorevoli.