Milano, la prima città ad applicare il baratto amministrativo

Il Comune di Milano ha pubblicato l’avviso pubblico per la presentazione delle domande da parte di cittadini che si trovano in condizioni di morosità incolpevole. Gli interessati avranno poi 60 giorni di tempo per presentare la domanda.
Il bando prevede che con il baratto possano essere estinti i debiti maturati fino al 2013 per un valore minimo di 1500 euro, riferiti a tributi quali Ici, Imu, Tarsu, Tares e Tari, violazioni al Codice della strada o ad entrate patrimoniali come canoni e ricavi per l’uso dei beni comunali, corrispettivi e tariffe per la fornitura di beni e la prestazione di servizi. I cittadini dovranno dimostrare che l’impossibilità di pagare è legata alla perdita o alla riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare seguita al licenziamento,  alla riduzione di reddito (oltre il 30%) per cassa integrazione, mancato rinnovo del contratto, cessazione di attività libero professionale, problemi di salute o variazioni nella composizione del nucleo familiare che causano la contrazione reddituale.

Gli altri requisiti richiesti sono la residenza nel Comune di Milano o la titolarità di un’impresa individuale con sede nel capoluogo lombardo, la cittadinanza europea o (per i cittadini stranieri) il permesso di soggiorno valido, avere raggiunto la maggiore età, non essere titolare di sentenza passata in giudicato, decreto penale di condanna per alcuni reati ed avere l’Isee non superiore a 21.000 euro. L’attività verrà retribuita con 10 euro l’ora ed è prevista la copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi connessa all’attività e per gli infortuni. Tra i diversi servizi oggetto di baratto, il bando prevede la pulizia e lo sgombero di cantine, la tinteggiatura di locali e scale, la verniciatura della recinzione e interventi specifici in alcune zone della città.

L’Amministrazione ha anche pubblicato un avviso pubblico per individuare operatori, associazioni o imprese che possano svolgere il ruolo di tutor o di sponsor nella gestione dei progetti. Compito del knowledge worker sarà quello di assistere gli interessati durante tutto il percorso, a partire dalla selezione delle candidature, all’affiancamento dei cittadini nello svolgimento del lavoro socialmente utile.