Continua il lavoro del Governo sul ‘pacchetto Madia’, in tutto dieci provvedimenti, ed è probabile un rinvio al Cdm della prossima settimana. D’altra parte restano ancora alcuni nodi da scogliere che toccano diversi capitoli, come l’accorpamento della Forestale, passando per il cosiddetto Freedom of informatioin act (Foia), che obbliga le amministrazioni a una completa trasparenza nei confronti dei cittadini. Definito invece il controllo delle società partecipate che, in base agli ultimi ritocchi dei decreti, passerà dal Tesoro all’ombrello di Palazzo Chigi.
I decreti attuativi della riforma della Pubblica Amministrazione “andranno in Consiglio dei ministri questo venerdi’ o il venerdi’ successivo”, ha spiegato il premier Matteo Renzi, ricordando che l’obiettivo è “la semplificazione amministrativa”. Si parte col fare ordine nella giungla delle partecipate, su cui si abbattera’ una scure che, secondo fonti vicine al dossier, dovrebbe portare come minimo, risultato di una prima tornata di tagli, ad eliminare oltre duemila ‘scatole vuote’.
Sui numeri c’è pero’ ancora grande incertezza visto che a oggi ogni autorita’ fa un conto diverso. Il decreto infatti prescrive innanzitutto una ricognizione delle partecipazioni dopo di che niente dovrebbe piu’ sfuggire, visto che ci sara’ un ‘cervellone’, un sorta di grande fratello delle societa’ pubbliche, che terra’ tutto sotto controllo attraverso un apposito elenco. Il nome ufficiale è ‘Organo di vigilanza delle societa’ a partecipazione pubblica’ e avra’ anche poteri di ispezione, ma ancora non è stato deciso se sara’ istituito presso il Dipartimento della Funzione Pubblica o al ministero dell’Economia. Altri aggiustamenti al decreto potrebbero riguardare le tappe in cui si snoderebbe la crisi d’impresa.
In combinato disposto con il Testo unico sulle partecipate viaggia quello sui servizi pubblici locali e la questione gira intorno alla privativa comunale sulla gestione rifiuti: una prima bozza ne imponeva l’abolizione a partire dal 2017, ma sembra ci sia stata una marcia indietro. Sempre in tema di rifiuti, la regolazione del settore dovrebbe passare sotto l’Autorita’ per l’energia, ma anche su questo punto non è detta l’ultima. Un altro capitolo delicato riguarda lo scioglimento del Corpo Forestale che passerebbe ai Carabinieri. I sindacati hanno alzato sin dall’inizio la voce, schierandosi contro la “militarizzazione” del corpo e proprio per questo il Governo sta cercando di ricavare spazi in modo da consentire il passaggio, per chi ne fa richiesta, in altri corpi (come Polizia e Guardia di Finanza). Il lavoro di limatura prosegue anche per il testo che riforma le Camere di Commercio e qualcosa sta cambiando anche nel provvedimento che introduce il nuovo Codice dell’amministrazione digitale, con l’anticipo al 2018 del domicilio digitale, l’indirizzo elettronico che mandera’ definitivamente in pensione la ‘vecchia’ cassetta postale. Sono ancora da superare delle resistenze sul fronte trasparenza, dato che con l’arrivo del Foia chiunque potra’ chiedere un dato a qualsiasi amministrazione, senza bisogno di motivazioni. La risposta dovra’ arrivare entro trenta giorni altrimenti si incorre in sanzioni (in materia sara’ competente l’Anac). In dirittura d’arrivo anche il decreto che concretizza il taglio delle autorita’ portuali, portandole da 24 a 15.
Intanto i sindacati del pubblico impiego dichiarano ‘guerra’, annunciando stop regionali per arrivare a uno sciopero nazionale a primavera. L’obiettivo è ottenere al piu’ presto il rinnovo contrattuale e sul punto Cgil, Cisl e Uil mettono precisi paletti a completamento della proposta unitaria sul nuovo modello, per cui nel pomeriggio è atteso l’ok ufficiale.