Il titolare dell’Ambiente, Sergio Costa, ha incontrato due giorni fa a Parigi il direttore generale dell’Unesco Audrey Azouley, per presentare l’iniziativa italiana volta ad istituire un gruppo internazionale di esperti in difesa delle aree verdi del globo. Competenze diverse al servizio della natura che potrebbero essere coordinate dall’Onu.
“La nostra proposta – ha dichiarato il Ministro – parte dalla necessità di utilizzare al massimo delle sue potenzialità lo straordinario patrimonio di competenze e professionalità che vanno dalle università ai tanti centri di ricerca, dall’Ispra ai carabinieri forestali. Sarebbe egoista e miope – ha continuato Costa – pensare di tenerle solo per noi. Sono convinto – ha sottolineato Costa – che molti di questi professionisti sarebbero felici di dare un contributo al sostegno di aree naturali in altri Paesi per aiutare le autonome scelte di quei Governi. Si tratta di migliorare la formazione e l’informazione, di rendere evidenti le opportunità, di far crescere la buona economia che si pone in sinergia con la natura”.
“I fondi – ha spiegato il titolare dell’Ambiente – sono già disponibili, possiamo utilizzare quelli per la difesa dal cambiamento climatico a cui ci siamo impegnati con l’accordo di Parigi del 2015. Difendere e far crescere le aree verdi vuol dire stoccare carbonio negli alberi e dunque sottrarlo all’atmosfera, dove ha raggiunto livelli pericolosi. Inoltre per il rispetto degli accordi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dobbiamo raggiungere obiettivi come l’integrazione uomo-natura e la conservazione dei grandi ecosistemi senza i quali l’umanità non potrebbe sopravvivere. Si tratta di razionalizzare le iniziative e in corso e di esportare pratiche di eccellenza. L’Unesco è il luogo di coordinamento ideale per queste attività perché nessuna arte è più grande della tutela della natura”.