Atlante delle Foreste 2023: Torino al top per nuovi alberi messi a dimora

Pubblicata la 3° edizione dell’Atlante delle Foreste, lo studio che quantifica l’incremento del “capitale naturale” e i benefici ambientali ed economici garantiti dai nuovi progetti di rimboschimento. Lo studio comprende la mappatura dello stato del verde in Italia, ma anche le criticità che rischiano di non far raggiungere gli obiettivi del PNRR,  quasi 2,9 mln. gli alberi piantati in Italia tra il 2022 e il 2023 su una superficie di 4.504 ettari, pari a 6.500 campi di calcio. È quanto emerge dalla 3° edizione dell’Atlante delle Foreste, l’indagine condotta da Legambiente con il supporto tecnico di AzzeroCO2 e Compagnia delle Foreste per Il Sole 24 Ore.

I dati provengono dai 730 macro-progetti di nuove forestazioni urbane ed extraurbane censiti sul territorio nazionale ed effettuati con fondi pubblici (Decreto Clima, PNRR, fondi regionali o provinciali) e risorse private. Si tratta di un patrimonio verde sottovalutato, ma fondamentale, come evidenzia la ricerca che indaga i diversi “servizi ecosistemici” offerti dalle foreste. Le nuove aree verdi, riporta il Report, sono in grado di generare un beneficio complessivo del valore di 23,5 mln. per ciascuno degli anni di vita degli impianti arborei ed arbustivi messi a dimora. Attraverso un’analisi approfondita, l’Atlante delle Foreste offre una panoramica dettagliata del ruolo cruciale che i nuovi progetti di forestazione sono in grado di generare nel sistema economico e sociale italiano, oltre alla funzione di assorbimento della CO2.

Tra i principali benefici generati per i territori dalle nuove opere di forestazione figurano la mitigazione di eventi climatici estremi e la regolazione della qualità dell’aria e del suolo, di cui è stata stimata un’incidenza economica positiva di 2.202,9 euro per ettaro all’anno. Ma non solo, l’Atlante delle Foreste rileva in maniera significativa anche l’impatto generato in termini di turismo sostenibile e attività culturali, con una valutazione di 639,2 euro per ettaro anno. Emerge, inoltre, un altro valore che è fondamentale sottolineare e che non è legato direttamente all’uso delle aree, parliamo del garantire, grazie alle attività di forestazione, la disponibilità della biodiversità e del funzionamento degli ecosistemi forestali per le generazioni future, in questo caso la stima individua un apporto di ben 2.342,5 euro per ettaro ogni anno.

Interessante analizzare i diversi territori e come abbiano agito negli ultimi mesi e quali criticità ci siano nel raggiungere gli obiettivi di forestazione stabiliti dal PNRR.  Lombardia, Trentino-Alto Adige e Veneto sono le Regioni con il più alto numero di alberi messi a dimora, mentre sul podio delle Città metropolitane troviamo Torino, seguita da Venezia e Bologna che hanno beneficiato dei fondi provenienti dal Decreto Clima e PNRR.

Per quanto concerne le 14 Città metropolitane italiane, il PNRR ha previsto la messa a dimora di 6,6 mln. di alberi entro il 2024 con l’obiettivo di piantare 1.650.000 alberi entro il 31 dicembre 2022 e i restanti 5 mln. entro la scadenza fissata. Fatto salvo Venezia e Torino, la totalità dei progetti ammessi al finanziamento si trova nella fase di scouting o di planting, ovvero si è provveduto ad individuare le aree idonee e a produrre nei vivai le piante che saranno messe a dimora entro la fine del 2023. Inoltre, lo studio evidenzia come il bando per l’assegnazione di fondi del PNRR non abbia tenuto conto della mancanza di suolo pubblico per la realizzazione degli interventi di forestazione, inserendo vincoli sugli ettari minimi delle aree, questo ha comportato che alcune Città metropolitane, per via di progetti di rimboschimento già avviati e a causa del crescente consumo di suolo, non avendo aree sufficientemente grandi per creare nuovi boschi urbani, non hanno potuto trarre vantaggio da tali fondi: tra queste Milano e Firenze. È proprio nelle città che si riscontrano le maggiori criticità in termini di promozione del verde, come evidenziato nel Report Foreste 2023: nel 2022, su 105 capoluoghi, la media è di soli 24 alberi ogni 100 abitanti che allontana il raggiungimento, non solo degli obiettivi previsti dal PNRR, ma anche da quelli della Strategia dell’UE sulla biodiversità, di piantare 3 miliardi di alberi entro il 2030 e, dall’obiettivo 11 dell’Agenda Onu, di città più sostenibili e inclusive.

Tra le difficoltà che vengono evidenziate nell’Atlante delle Foreste vi è la carenza di materiale vivaistico: in altri termini, non ci sono sufficienti alberi da piantare. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati dalla chiusura di molti vivai forestali pubblici, la carenza di personale, lo stato di abbandono di alcuni vivai e la mancanza di programmazione e investimenti hanno indebolito il settore, rallentando i piani di messa a dimora.
Alla problematica legata alla mancanza di materiale vivaistico si aggiungono anche le conseguenze del riscaldamento globale: aumento delle temperature, siccità e incremento dei fenomeni meteorologici estremi condizionano la tenuta degli alberi, per cui è necessario ridefinire il controllo delle aree verdi programmando le varie fasi d’intervento.  E’ fondamentale adottare una gestione forestale sostenibile, garantire la pianificazione e la certificazione dei boschi e dei nuovi impianti, soprattutto quelli urbani e periurbani, tenendo presente il principio dell’albero giusto al posto giusto e l’importanza della scelta delle specie da mettere a dimora, del monitoraggio della crescita e della vulnerabilità del territorio rispetto anche ai frequenti incendi boschivi. >>Atlante delle Foreste 2023 (pdf)

Fonte: Legambiente