Sono arrivati dalla Catalogna per far sentire la loro voce a Bruxelles. Duecento sindaci indipendentisti vogliono mostrare la loro vicinanza al deposto presidente Carles Puigdemont e chiedere “la liberazione dei prigionieri politici”. L’iniziativa organizzata dall’Associazione dei Municipi Indipendentisti (Ami) ha visto i sindaci arrivare con un pullman al centro del quartiere delle istituzioni europee e fermarsi nello slargo tra il Palazzo Berlaymont, sede della Commissione, e quello Justus Lipsius, sede del Consiglio europeo, hanno intonato l’inno catalano Els segadors (‘i mietitori’) e urlato in coro ‘libertà’ davanti alle telecamere.
Ad accoglierli, infatti, oltre ai numerosi giornalisti, un drappello di sostenitori catalani, con bandiere e cartelli. Contemporaneamente, un centinaio di persone ha organizzato una contromanifestazione di spagnoli sostenitori dell’unità nazionale, ma sono stati bloccati dalla polizia dall’altro lato della piazza Schuman.
Le manifestazioni si sono svolte senza particolari incidenti grazie alla polizia belga ha subito allontanato i disturbatori.
“Vogliamo che l’Europa ci ascolti e prenda coscienza di quello che sta succedendo, per questo siamo venuti nel cuore dell’Europa”, spiega Neus Lloveras, presidente dell’Ami e sindaco di Vilanova i la Geltrú. Presenti in piazza anche diversi eurodeputati catalani. “Abbiamo 948 municipalità e oltre 700 appartengono al’Ami – afferma ad esempio Josep Maria Terricabras, del gruppo dei Verdi all’Eurocamera -. Le popolazioni che rappresentano sono per l’indipendenza. Manifestiamo qui per dimostrare che siamo a favore dell’Europa anche se l’Europa non è a nostro favore e questo è sorprendente, incredibile. E’ a favore delle banche, del denaro ma non dei cittadini. Questa non era l’idea iniziale dell’Europa, speriamo che cambi”.