Gli interventi rivolti al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, all’adeguamento antisismico, all’eliminazione delle barriere architettoniche che non comportino elementi emergenti dalla struttura esterna saranno esonerati dall’autorizzazione paesaggistica. Questo per semplificare e ridurre il peso burocratico sui cittadini, alleggerendo al tempo stesso il carico di lavoro per le amministrazioni. Il Consiglio dei ministri della scorsa settimana a tale proposito ha deliberato l’approvazione dell’esame preliminare del decreto che individua gli interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura ad autorizzazione semplificata. E tra le azioni escluse dall’autorizzazione paesaggistica sono comprese quelle di isolamento termico teso a migliorare l’efficienza energetica (sempre che non comportino manufatti esterni); interventi di consolidamento statico per l’adeguamento ai fini antisismici che non modifichino la volumetria e l’altezza dell’edificio; interventi per il superamento di barriere architettoniche come ascensori esterni o altri manufatti funzionali; installazione di pannelli solari o fotovoltaici su coperture piane non visibili dagli spazi pubblici esterni; sostituzione o adeguamento di cancelli o recinzioni; interventi nel sottosuolo come la realizzazione di volumi completamente interrati che non comportino opere di rilievo fisico; opere temporanee che occupino suolo per non più di 120 giorni nell’anno; montaggio di tende a protezione di attività commerciali o in spazi ad uso privato. Una volta approvato, il decreto avrà efficacia immediata in tutte le Regioni a statuto ordinario. Per le Regioni a statuto speciale, invece, vi saranno sei mesi di tempo per emanare norme specifiche in conformità al provvedimento.