La Manovra 2018 prosegue il suo iter parlamentare e nelle prossime ore approderà in Aula mentre la Commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento che destina i risparmi generati dalla Camera, durante il 2017 pari ad 80 milioni di euro, al Fondo per la ricostruzione delle aree terremotate. Le risorse sono già confluite nel bilancio dello Stato. L’emendamento è stato sottoscritto da tutta la Commissione.
Manovra in dirittura d’arrivo, dunque, in commissione alla Camera. Diverse le novità. Via libera della commissione Bilancio della Camera all’emendamento bipartisan ( tra cui Fi, Pd, M5S) che destina 80 milioni di euro di risparmi della Camera dei deputati al fondo per la ricostruzione delle aree terremotate. Il primo firmatario, Simone Baldelli, ha affermato che questo stanziamento si aggiunge “agli altri 47 milioni di euro inviati al Mef lo scorso anno”.
Il governo intanto ritira l’emendamento alla manovra sulla cessione di immobili del Demanio pubblico a Stati esteri. Il testo, che ha sollevato le polemiche di tutte le opposizioni, è stato modificato dallo stesso esecutivo con riferimento ad un singolo caso, quello di Palazzo Caprara, in via XX Settembre a Roma, da cedere per una sede diplomatica (si parla del Qatar). Di fronte al cambiamento in corso, il viceministro dell’Economia Enrico Morando, ha però riconosciuto l’inammissibilità in legge di bilancio della norma, non più universale ma specifica, e ha preferito ritirarla.
Cancellato anche l’emendamento del Governo che per difendere il cantiere della Tap in Puglia prevedeva l’arresto per chi violava il sito. “Abbiamo il dovere di rispettare le regole e di dare l’esempio a chi sta fuori. L’inammissibilità era scontata così come avvenuto per altre materie nei giorni scorsi”. Il Presidente della Commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia, ha spiegato in questo modo la decisione di non ammettere l’emendamento presentato dal Governo sulla Tap. “La decisione di individuare un sito strategico per ragioni di sicurezza, indipendente dal merito, non c’entra nulla con la legge di Bilancio. Sarebbe stata una forzatura delle regole se avessi fatto il contrario”, ha aggiunto Boccia. “In questi cinque anni ho sempre fatto rispettare le regole, sia quando erano a favore della maggioranza sia quando erano a favore dell’opposizione. Se vogliamo il rispetto dei cittadini – ha sottolineato – i primi a rispettare le regole dobbiamo essere noi che rappresentiamo le istituzioni, e sono sicuro che sulla vicenda Gentiloni, Emiliano e i sindaci hanno l’autorevolezza, il potere e il buon senso per trovare una soluzione, che aspettano anche le popolazioni locali. Lì non ci sono dei rivoluzionati ma c’è gente che crede nelle istituzioni”.