“Uno dei motivi principali relativi allo spopolamento delle aree di montagna è dato dalla mancanza di servizi e di attività commerciali. “Mantenere un piccolo negozio in aree montane è difficile, in quanto il bacino d’utenza è oggettivamente ridotto. Proprio per questo, abbiamo pensato di destinare le risorse del Fondo nazionale per i Comuni montani, al sostegno delle attività commerciali dove siano carenti o assenti”. Lo ha detto il Ministro per gli Affari regionali, con delega alla Montagna, Enrico Costa, al termine della Conferenza unificata che ieri ha approvato il bando relativo al Fondo nazionale integrativo per i Comuni montani.
Per un importo complessivo di circa 20 milioni di euro (14.728.870 euro disponibili per il triennio 2014-2016 e 4.324.717 euro per il 2017) il Fondo è destinato ai Comuni totalmente montani, in cui gli esercizi commerciali non siano presenti o siano carenti. I Comuni interessati potranno richiedere il finanziamento da destinare per le seguenti finalità: incentivazione agli esercizi commerciali per l’avvio, il mantenimento o l’ampliamento dell’offerta commerciale anche in forma di multiservizi (tra cui, acquisto di arredamento, realizzazione o partecipazione a siti di e-commerce; acquisto o noleggio di strumenti per la realizzazione di internet point; servizi di consegna su ordinazione delle merci a domicilio; servizi di trasporto, ove mancanti o non sufficienti a rispondere alle esigenze della popolazione locale, con particolare riferimento a quella residente nelle frazioni, per il raggiungimento delle sedi dei mercati nell’ambito dei territori montani). “Si tratta di un intervento molto concreto – ha aggiunto il ministro Costa – che produrrà effetti tangibili sulla quotidianità delle persone, garantendo servizi sia tradizionali che innovativi ai cittadini. Confidiamo che l’importanza della misura possa contribuire a invertire la tendenza allo spopolamento di vaste zone delle nostre montagne”.
Il bando prevede il finanziamento di 57 progetti di durata pluriennale (tre per regione) da 100.000 euro ciascuno, per un importo totale di 5,7 milioni di euro; 534 progetti annuali da 25.000 euro ciascuno, ai quali sono destinati complessivamente 13.350.000 euro. Queste quote sono attribuite a ciascuna regione sulla base di coefficienti individuati dall’Istat. Alla valutazione dei progetti provvederà ciascuna regione, che stilerà poi una graduatoria finale tenendo conto di determinati criteri sulla base delle richieste presentate dai comuni: assenza o carenza di esercizi commerciali sul territorio comunale; destinazione del finanziamento ad attività commerciali che funzionino anche come dispensatrici di servizi utili per la popolazione; incremento dell’occupazione della popolazione locale; destinazione del finanziamento per la creazione di centri multiservizi in cui sia inclusa la vendita di prodotti locali. Qualora le risorse da utilizzare per le suddette attività non venissero assegnate dalle singole Regioni, sarà possibile finanziare attività che rientrino nel campo dei settori artigianali tradizionali, dell’agricoltura e della promozione turistica.