Compensazioni per i minori introiti ICI: la Cassazione chiarisce quando serve la dichiarazione

Con l’ordinanza n. 13053 del 16 maggio 2025, la Corte di Cassazione (Presidente Umberto Scotti, estensore Eleonora Reggiani) è tornata a pronunciarsi in materia di tributi locali, chiarendo un aspetto tecnico ma importante relativo ai trasferimenti erariali destinati ai Comuni.

La questione riguardava i contributi statali volti a compensare i minori introiti ICI derivanti, a partire dal 2001, dall’autodeterminazione provvisoria delle rendite catastali dei fabbricati appartenenti alla categoria D (quelli a destinazione speciale o particolare, come opifici o capannoni).

La Suprema Corte ha precisato che, per ottenere il contributo statale relativo ai mancati incassi dell’anno di riferimento, i Comuni devono trasmettere la dichiarazione prevista dall’articolo 2, comma 4, del decreto ministeriale n. 197 del 1992. Tuttavia, se in un determinato anno non si registrano effettive minori entrate, o queste non superano la soglia minima stabilita, l’invio della dichiarazione non è necessario. In questi casi, i minori introiti già accertati negli anni precedenti si considerano coperti dai trasferimenti erariali ormai consolidati.

La decisione conferma l’orientamento espresso in precedenti pronunce (n. 18701/2023 e n. 14824/2024), fornendo un ulteriore chiarimento operativo agli enti locali in tema di gestione dei trasferimenti statali legati ai tributi immobiliari.

Fonte: Rassegna massimario della Corte di Cassazione