Ogni anno, secondo uno studio Fao, circa un terzo della produzione mondiale di cibo finisce sprecato. Il progetto “Refetto-Rio”, prevede che “anche il pane secco o una crosta di parmigiano potranno diventare oro per tante persone che vivono nelle bidonville brasiliane”.
Lo dice Massimo Bottura, promotore del programma sostenuto dal ministero delle Politiche agricole e dal sindaco di Rio de Janeiro. Grazie a questa iniziativa, pensata insieme allo chef David Hertz, fondatore di Gastromotiva, verranno serviti 19mila pasti, recuperando 12 tonnellate di cibo in eccedenza proveniente dal Villaggio Olimpico.
Il progetto che ha anche valenza educativa, promuoverà il consumo di frutta e verdura al posto del cibo già pronto. Grazie a “Refetto-Rio”, il cibo in surplus del villaggio olimpico di Rio de Janeiro verrà recuperato e trasformato in pasti nutrienti da distribuire gratuitamente ai più bisognosi. Allo stesso tempo verranno organizzati corsi di cucina e sulla nutrizione a beneficio delle persone in difficoltà e dei giovani. Volontari e 45 chef da tutto il mondo sono stati invitati a partecipare.
Il direttore generale della Fao Graziano Da Silva ha sottolineato il ruolo importante che cuochi e organizzazioni gastronomiche possono giocare, assieme allo sport, per promuovere una nutrizione sana: “Ognuno di noi può contribuire”.
“Refetto-Rio” potrà contare sull’importante esperienza raccolta in un’ iniziativa simile, il Refettorio Ambrosiano, lanciata da Bottura durante Expo Milano 2015.
Il Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha sottolineato che “Quella di Milano è stata una best practice, replicabile in altri Paesi, che ora ha come seconda tappa le Olimpiadi in Brasile”. “Un mondo a spreco zero è un mondo a fame zero. Tutti dobbiamo fare la nostra parte” ha concluso.