La Camera, con 277 ‘sì’ ha approvato la legge contro gli sprechi alimentari.
Lo scopo principale è ridurre gli sprechi per ciascuna delle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione di prodotti alimentari, farmaceutici o di altri prodotti favorendo il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari, in via prioritaria ai fini dell’utilizzo umano, e di prodotti farmaceutici e altri prodotti a fini di solidarietà sociale, contribuendo alla limitazione degli impatti negativi sull’ambiente e sulle risorse naturali, riducendo la produzione di rifiuti e promuovendo il riuso e il riciclo.
Le eccedenze alimentari sono «i prodotti alimentari, ancora commestibili, che vengono scartati dalla catena agroalimentare per ragioni commerciali o estetiche ovvero perché in prossimità della data di scadenza», quindi, fermo restando il mantenimento dei requisiti di igiene e sicurezza, rimangono invenduti.
La legge detta le modalità di cessione delle eccedenze alimentari da parte degli operatori del settore, che deve essere gratuita e destinata a favore di persone indigenti e la cessione gratuita di prodotti alimentari in caso di confisca. La corretta conservazione dei prodotti alimentari è affidata alle organizzazioni che si curano di distribuirli.
Il controllo dell’applicazione della legge affidato al Ministero delle politiche agricole e forestali attraverso un tavolo permanente di coordinamento con il compito di promuovere iniziative indirizzi e strumenti per la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti, con compiti consultivi, propositivi, di monitoraggio e di formulazione di progetti e studi finalizzati alla limitazione degli sprechi ed alla distribuzione delle eccedenze.
La legge dispone che la Rai assicuri un numero adeguato di ore di trasmissioni televisive e radiofoniche dedicate all’informazione e alla sensibilizzazione su comportamenti e misure idonei a ridurre gli sprechi alimentari, energetici o di altro genere.
Per ridurre gli sprechi alimentari nel settore della ristorazione le Regioni possono stipulare accordi o protocolli d’intesa per promuovere comportamenti responsabili e pratiche virtuose per dotare gli operatori della ristorazione di contenitori riutilizzabili, realizzati in materiale riciclabile, idonei a consentire ai clienti l’asporto dei propri avanzi di cibo.
E’ prevista anche l’emanazione, da parte del Ministero della salute, di indicazioni per gli enti gestori di mense scolastiche, comunitarie, sociali, aziendali e ospedaliere per prevenire e ridurre lo spreco connesso alla somministrazione degli alimenti.
Il testo dà al Comune la facoltà di applicare un coefficiente di riduzione della tariffa sui rifiuti alle utenze non domestiche relative ad attività produttive che producono e distribuiscono beni alimentari e che a titolo gratuito li cedono, direttamente o indirettamente agli indigenti e alle persone in condizioni di bisogno o per l’alimentazione animale.